Manteia è un prontuario illustrato che raccoglie storie, proverbi e canti di antica tradizione orale utilizzate nelle culture FON e YORUBA ( Africa Occidentale) per 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 in contesti di sedute terapeutiche-divinatorie. Cucite in forme diverse, le parole e le immagini di MANTEIA si offrono al lettore come strumenti d'incontro creativo e giocoso, che, affrancando barriere di età, cultura ed esperienza, possono farci riflettere su
"𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞?"
with:
Francesca Pedullà & Eric Acakpo
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Francesca Pedullà & Eric Acakpo
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Francesca Pedullà & Eric Acakpo
24-25 OTTOBRE
H. 15.00-17.30 | Bologna (IT)
Il Fa, è un archivio culturale di influenze indoeuropee, mediorientali e africane, è un compendio di favole, leggende, canzoni, metafore e riferimenti simbolici, nonché un metodo di divinazione, legato alla religione Vodun e praticato soprattutto dalle etnie Fon e Youruba. Il Fa è una chiave per comprendere i costumi e le visioni del mondo di molte culture africane moderne, collega il racconto, il canto e le sofisticate istruzioni morali a una struttura matematica che stimola la memoria e provoca la riflessione e la scoperta di sé.
20 September
19.00 pm | DAMSLab Teatro. Piazzetta Pasolini
The show is in Italian language
Uno spettacolo di e con | A performance by and with
Marianna Miozzo
Idea, danza e coreografia: Marianna Miozzo
Testo e drammaturgia: Gabriele Dalla Barba
Con il supporto di: Sign6 di Bruxelles, IFA Accademy2014 Inteatro
e Nuove Traiettorie 2015
Finalista al premio OUTLET 2016 (ACS Abruzzo) e vincitore premio Move Off 2020 (Motus Danza)
Il muro è l’oggetto archetipico che rappresenta la volontà di evitare il confronto con l’alterità e allo stesso tempo porta sempre con se le possibilità diametralmente opposte, di essere abbattuto, scavalcato, di custodire messaggi scritti, in sostanza di compiere degli atti che rendano possibile un incontro.
Nel percorso concettuale dell’autrice il muro è ciò che esprime il paradosso insito nell’ordine delle cose, la metafora dello scarto, della distanza esistente tra due esseri umani, due popoli, tra il corpo e la parola, l’immagine e la materia.
The wall is the archetypal object that represents the desire to avoid confrontation with the otherness and at the same time it always brings with it the diametrically opposed possibility to being shot down, bypassed, to guard posts, essentially to commit acts that make possible an encounter.
In the conceptual path of the author, the wall is what expresses the paradox inherent to the order of things, the metaphor of the distance between two humans, two peoples, between the body and the word, image and matter.
22 September
19.00 pm | Arena Orfeonica, Via Broccaindosso,50
The polarity Party
Dialogo performativo a cura di | A performative dialogue by:
Dana Caspersen and the MichaelDouglas Kollektiv.
In THE POLARITY PARTY, i partecipanti entrano in un campo d'azione in cui si incontrano coreografia e risoluzione dei conflitti.
In questo evento non c'è spettacolo e non ci sono spettatori, ma semplici azioni come camminare, sedersi e parlare diventano strumenti di riflessione e interazione.
I padroni di casa/creatori del progetto sono artisti di danza che fungono da guida mentre i partecipanti si muovono attraverso una serie di situazioni e configurazioni accuratamente realizzate e basate sull'azione.
In THE POLARITY PARTY, participants step into a field of action where choreography and conflict resolution meet. In this event, there is no performance and no spectators, instead simple actions such as walking, sitting and talking become tools for reflections and interaction. The hosts/ creators of the project are dance artists who act as guides as participants move through a series of carefully crafted, action-based situations and configurations.
26
25 September
18.00 pm | Parco 11 Settembre, Via Azzo Gardino
Street vs Stage
Uno spettacolo di | A performance by
The MichaelDouglas Kollektiv in collaboration with Nutrospektif.