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Come si incontrano alterità e abbondanza? La moltitudine di tanti corpi esposti e diversi come crea un luogo d'incontro?

 

Facilitare un campo di esposizione tra prospettive individuali e collettive attraverso cui far emergere le informazioni nascoste nella maglia di relazioni dei corpi è l'obbiettivo di Scie Festival, un programma che invita alla partecipazione dei cittadini, a diversi livelli e con differenti modalità.

How do otherness and abundance meet? How does the multitude of many exposed and different bodies create a meeting place?

 

Facilitating a field of exposure between individual and collective perspectives through which to bring out the information hidden in the mesh of relationships of bodies is the goal of Scie Festival, a program that invites citizens to participate, at different levels and in different ways.

PROGRAMMA

Urban

28 settembre H.18.30 AtelierSì

«Notazione cartografica, per una lettura sensibile dei corpi mobili.»

JUSTINE RICHELLE

architecte, doctorante à la chair « intelligence spatiale », laboratoire... LARSH, Université polytechnique des hauts de
France UPHF, Valenciennes.

TALK • ESPOSIZIONE
ARCHITETTURA GEOGRAFIA PRATICHE DI RICERCA ARTISTICA

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Urban

"È solo un'illusione?" In ogni caso è questo tempo vissuto, complesso, plastico, parzialmente soggettivo, emotivo, culturale, questo tempo veramente umano, che fa il suo ingresso nella mobilità. Da che viviamo una vita mobile, da ché la mobilità è parte integrante della nostra esistenza, perché dovremmo “perdere tempo” spostandoci? Diremmo piuttosto che la mobilità implica due dimensioni temporali: “tempo-distanza”, riduttiva, vuota, ma propizia ai calcoli; e l'altro, che definirei “tempo-sostanza”, sensibile e carico di affetti. »

 

Georges Amar “homo mobilis” una civiltà in movimento -edizione fyp, 2016, p.61

La “notazione cartografica” è una scrittura a metà tra il simbolo coreografico e la linea antropologica. Justine Richelle sviluppa questo strumento come parte della sua ricerca-creazione. È una lingua che accompagna i suoi studi sul «sensibile urbano», apportando uno specifico lessico grafico al corpo in movimento - la sua espressione spaziale - e che mette in discussione la consapevolezza individuale e collettiva questa espressività. Per le persone coinvolte è quindi uno strumento per rappresentare un contesto vissuto, e per generare un'autovalutazione dell'esperienza.  Nel corso della mostra si incroceranno mappe provenienti da osservazioni sul campo, mappe provenienti da laboratori collettivi, due metodi che si completano a vicenda per la realizzazione di questo lessico cartografico.

Justine Richelle è un architetta indipendente, con sede in Bretagna (Francia) dal 2017. Ha iniziato la sua ricerca di dottorato sul movimento dei corpi nello spazio pubblico nel 2021 presso la cattedra «Spatial Intelligence» (LARSH-UPHF, Valenciennes) sotto la direzione di Jacques Levy e co-supervisionato da Ana Povoas. È anche collaboratrice scientifica presso il laboratorio SASHA (ULB, Bruxelles). Da diversi anni si avvicina alle arti e all'analisi del movimento (Axis Syllabus – ASRM) (OAM-UQAM, Quebec) (“Ru'elles”, Grenoble) (“My walkable city”, Bologna). Tra arte e scienza, tra geografia e coreografia, la sua ricerca-creazione si fonda su un lavoro cartografico denotativo. Si interessa a metodologie e concetti provenienti dalla danza performativa e dalle esplorazioni urbane, per sperimentare nuove tecniche di rilevamento in grado di integrare la parte sensibile delle nostre esperienze quotidiane e collettive dello spazio urbano.

https://www.youtube.com/channel/UC2fMkXUy_PCtZem5tkMj0jA

“Is it just an illusion?” In any case, it is this lived time, complex, plastic, partially subjective, emotional, cultural, this truly human time, which makes its entry into mobility. Since we live a mobile life, since mobility is an integral part of our existence, why Should we “waste our time” while traveling? We would rather say that mobility involves two temporal dimensions: “time-distance”, reductive, empty, but conducive to calculations; and the other, which I would call “substance-time”, sensitive and charged with affect. »

Georges Amar “homo mobilis” a civilization in motion -fyp edition, 2016, p.61

The "cartographic notation" is a writing halfway between the choreographic symbol and the anthropological line. Justine Richelle develops this tool as part of her research-creation. It is a language that accompanies studies that deal with the «urban sensitive», by bringing a specific graphic lexicon to the body in motion - its spatial expression - and which questions the individual and collective awareness of  this expressiveness. It is therefore a tool for representing a lived context, but especially for self-assessment for people who live it. Throughout the exhibition, maps from field observations will cross maps from collective workshops, two methods that complement each other for the creation of this denoting cartographic lexicon.

Justine Richelle is an independent architect, based in Brittany (France) since 2017. She began her doctoral research on the movement of bodies in public space in 2021 at the chair «Spatial Intelligence» (LARSH-UPHF, Valenciennes) under the direction of Jacques Levy and co-supervised by Ana Povoas. She is also a scientific collaborator at the SASHA laboratory (ULB, Brussels). For several years, she has been learning about the arts and the analysis of movement (Axis Syllabus – ASRM) (OAM-UQAM, Quebec) (“Ru'elles”, Grenoble) (“wy walkable city”, Bologna). Between art and science, between geography and choreography, her research-creation is based on an denoting cartographic work. She is interested in methodologies and concepts from performative dance and urban explorations, to test new surveying techniques capable of integrating the sensitive part of our daily and collective experiences of urban space.

https://www.youtube.com/channel/UC2fMkXUy_PCtZem5tkMj0jA

28 settembre H. 20.00 AtelierSi

PROP

Una Performance sull’alterità
A Performance on otherness

MYELIN ZONE COLLECTIVE

danza | disegno | fotografia | musica

SPETTACOLO DANZA CONTEMPORANEA

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a cura di Myelin Zone

concetto: Sabrina Marzagalli e Francesca Pedullà

coreografia e corpo: Francesca Pedullà

corpo oggetto AD HOC legno&disegno

musica originale - live : XU circle Alessandro Bartolena

assistenza alla coreografia e disegno luci: Frey Faust

facilitazione creativa: Shannon Cooney

assistenza drammaturgica: Davide Francesca

fotografia: Beatrice Testa e Federica Guglieri

Con il supporto di: TFK Berlin, Accademia di Belle Arti di Genova, Teatro Akropolis, Genova

Cosa racconta un corpo messo in relazione? Come lo si può guardare?

Qual’è il limite fra me e te? Dove inizio io? Dove finisco? Dove cominci tu? Come annullare il confine? Come renderlo visibile ? Che cosa vuol dire collaborare? Chi muove chi? Al centro del lavoro la relazione fra un corpo umano e un corpo non umano. Identità e alterità si rinviano l'una all'altra mentre nascono un nuovo corpo e una nuova percezione dello spazio .Il lavoro racconta di questa relazione/trasformazione, dei corpi prima dell’incontro e dei corpi nell’incontro, attraverso la sinergia o l’attrito tra coreografia, proiezioni e ambienti sonori.

by Myelin Zone

concept: Sabrina Marzagalli and Francesca Pedullà

choreography and body: Francesca Pedullà

body object AD HOC wood&design

original music - live: XU circle Alessandro Bartolena

choreography assistance and lighting design: Frey Faust

creative facilitation: Shannon Cooney

dramaturgical assistance: Davide Francesca

photography: Beatrice Testa and Federica Guglieri

With the support of: TFK Berlin, Academy of Fine Arts of Genoa, Teatro Akropolis, Genoa

What does a body put in relation say? How can you watch it?

What is the limit between you and me? Where do I start? Where do I end up? Where do you start? How to cancel the border? How to make it visible? What does it mean to collaborate? Who moves who? At the center of the work is the relationship between a human body and a non-human body. Identity and otherness refer to each other while a new body and a new perception of space are born. The work tells of this relationship/transformation, of the bodies before the meeting and of the bodies in the meeting, through synergy or friction between choreography, projections and sound environments.

MYELIN ZONE COLLECTIVE

Francesca Pedullà

danza | dance​

Sabrina Marzagalli

disegno | drawing​

Alessandro Bartolena

XU Circle

musica | music​

Federica Guglieri

fotografia | photography​

Beatrice Testa

fotografia | photography

The anatomical study becomes a creative tool and turns into somatic poetry

through movement, images, video, sound.

Lo studio anatomico diventa strumento creativo e si trasforma in poesia somatica

attraverso il movimento, l'immagine, il video, il suono

www.myelinzone.org

30 settembre H. 19.30  OfficinAcrobatica 

THE SAFE ROOM

COLLETTIVO ARCHITETTURE DI CORPI 

produzione | ricerca | curatela | pedagogia

DANZA CONTEMPORANEA- WORK IN PROGRESS

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a cura di Architetture di Corpi - APS

concetto: Nuvola Vandini

coreografia e corpo: Sara Brusco, Yaara Melamed, Maela Reffetto, Nuvola Vandini.

musica originale - live: Massimo Nardinocchi 

Una produzione: Scie Festival

Con il supporto di: OfficinAcrobatica (BO)

In The safe Room le quattro danzatrici espongono i loro corpi alla ripetizione di un evento del quale non hanno controllo. Cosa accade ai corpi in una tale condizione?  Il lavoro gioca su tensioni specifiche, e su ciò che la costrizione ad una situazione, eventualmente di emergenza, può far emergere. Dalla compressione, all'esplosione, fino al moto di amore e comunione, all'essenza dell'architettura della vita, la forma triangolare. 

COLLETTIVO ARCHITETTURE DI CORPI Il collettivo artistico Architetture di Corpi raccoglie artisti differenti per ogni progetto che cura. Chiamati a confrontarsi con specifiche domande suggerite dalla direttrice artistica Nuvola Vandini, il collettivo genera formati sensibili al contemporaneo, ibridi nel genere e nella forma. 

Curated by: Architetture di Corpi - APS

concept: Nuvola Vandini

choreography and dance: Sara Brusco, Yaara Melamed, Maela Reffetto, Nuvola Vandini

sound designer - live: Massimo Nardinocchi 

produced by: Scie Festival

with the support of: OfficinAcrobatica (BO)

 

In The safe Room the four dancers expose their bodies to the repetition of an event over which they have no control. What happens to the bodies in such a situation? The work plays on specific tensions, and on what being forced into a situation, possibly an emergency, can bring out. From compression, to explosion, to the motion of love and communion, to the essence of the architecture of life, the triangular shape.

ARCHITETTURE DI CORPI COLLECTIVE The artistic collection Architetture di Corpi combines different artists for different projects of their cura. Chiamati compared with the specific request suggested by the artistic director of Nuvola Vandini, the collection generates a format that is sensitive to the contemporary world, is generated by the generation in its form.

Urban

1 Ottobre  H. 14.00 - 18.00 Scalinata del pincio

PER UNA LETTURA SENSIBILE DEI CORPI MOBILI

JUSTINE RICHELLE

architecte, doctorante à la chair « intelligence spatiale », laboratoire... LARSH, Université polytechnique des hauts de
France UPHF, Valenciennes.

LABORATORIO URBANO
GEOGRAFIA E PRATICHE DI RICERCA CORPOREA

Urban
Urban

Dagli strumenti sviluppati come parte della sua ricerca-creazione, Justine Richelle ti invita a esplorare l'ambiente urbano sotto il segno della “notazione cartografica”. In connessione con il tema di Scie Festival, accompagnati da Nuvola Vandini e Francesca Pedulla, metteremo in discussione l'“alterità” e “abbondanza” i nostri gesti e le nostre posture nel contesto di un’esplorazione urbana collettiva dove performance e mappatura sono intimamente intrecciate. La nozione di sforzo è correlata a questo processo infatti è attorno alla scalinata del Parco della Montagnola che si svolgerà questo workshop gratuito ...


Incontro ore 14.00 in Via Indipendenza, ai piedi della scalinata del Pincio.
Il workshop è gratuito e aperto a chiunque interessato a sperimentare una cartografia urbanistica sensibile, attraverso strumenti artistici e creativi. Il workshop integra l'aspetto socio urbanistico al lavoro svolto nell'intensivo FallingUpSideDown.

La prenotazione è necessaria! Tutti i dettagli logistici saranno inviati via mail: prenotazioni.sciefestival@gmail.com

From the tools developed as part of his research-creation, Justine Richelle invites you to explore the urban environment under the sign of the «cartographic notation». In connection with the theme of the Scie Festival, accompanied by Nuvola Vandini and Francesca Pedulla, we will question «otherness» and «abundance» our gestures and postures in the context of a collective urban exploration where performance and mapping are intimately intertwined. The notion of effort is not unrelated to these concerns and it is around the staircase of the Park della Montagnola that this free workshop will take place...

Meeting at 2.00 pm in Via Indipendenza, at the foot of the Pincio steps.
The workshop is free and open to anyone interested in experimenting with sensitive urban cartography, through artistic and creative tools. The workshop integrates the socio-urban planning aspect with the work carried out in the intensive FallingUpSideDown.

Reservation is necessary! All logistical details will be sent via email: prenotazioni.sciefistival@gmail.com

2 - 6 Ottobre   H. 09.30-16.00   OfficinAcrobatica

FallingUpDownStairs

J. d'Orso, F. Pedullà, N. Vandini

ASIRM Axis Syllabus International Research Meshwork

WORKSHOP

Axis Syllabus intensive week with final performance

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FallingUpDownStairs è un'intensa settimana di studio e ricerca performativa attraverso l'archivio Axis Syllabus con l'obiettivo di mettere in scena Implied Line. Ricerca performativa sviluppata dal collettivo Myelin Zone, Implied Line vede un gruppo di persone salire, scendere, rotolare, cadere da una grande scalinata. L'azione apparentemente banale parla di relazione/trasformazione; corpi prima di un incontro e corpi durante un incontro. Identità e alterità si rimandano mentre nasce un nuovo corpo, frutto dell'adattamento.

LEGGI DI PIÙ SUL COLLETTIVO MYELIN ZONE 

La settimana è divisa in tre fasi:
Formazione | 09:30 - 12:45
La formazione, pensata per essere funzionale al laboratorio creativo del pomeriggio, approfondirà alcuni strumenti del Syllabus dell'Asse che sono il punto di partenza della ricerca Linea Implicita. Francesca, Nuvola e Jerome si alterneranno analizzando e praticando: consequenzialità del movimento, rapporto con la gravità, con la caduta, adattamento al contesto, scambio di peso tra corpi, relazioni nelle architetture dinamiche.

LEGGI DI PIÙ SULL ' AXIS SYLLABUS 

Laboratorio - 14.00/16.30

Una riflessione sulla pluralità

Andare lentamente su e giù per le scale. Camminando o rotolando, adattarsi alla presenza di altri corpi lungo il percorso. Imprevista a priori, l'azione coreografica rivela i ragionamenti del corpo attraverso la lentezza, la ripetizione, l'adattamento e i sottili cambiamenti degli stati fisici.

Come può un corpo collaborare con altri corpi anche se sembrano ostili?

Come riconoscerne identità, potenzialità e limiti?
Come mantiene fluida la percezione del confine tra ciò che sono io e ciò che non sono io? Durante questa fase lavoreremo con le scale, 2 giorni in studio e tre giorni nel luogo della performance.

Spettacolo - 6 ottobre h.18.30

ISCRIZIONI:

segreteria.formazionehumus@ggimail.com

COSTO:
Tutta la settimana: 300€
Solo allenamento mattutino: 190€

FallingUpDownStairs is an intensive week of study and performative research through the Axis Syllabus archive with the aim of staging Implied Line. Performative research developed by the Myelin Zone collective, Implied Line sees a group of people climb, descend, roll, fall from a large staircase. The apparently trivial action speaks of the relationship / transformation; bodies before an encounter and bodies during an encounter. Identity and otherness refer to each other while a new body is born, the result of adaptation. READ MORE ABOUT MYELIN ZONE

The week is divided into three phases:
Training | 09.30 - 12.45
The training, designed to be functional to the creative laboratory in the afternoon, will deepen some tools of the Axis Syllabus which are the starting point of the Implied Line research. Francesca, Nuvola and Jerome will take turns analyzing and practicing: consequentiality of movement, relationship with gravity, with falling, adaptation to context, exchange of weight between bodies, relationships in dynamic architectures.

READ MORE ABOUT THE AXIS SYLLABUS

Laboratory - 14.00/16.30 

A reflection on plurality

Going slowly up and downstairs. Walking or rolling, adapt to the presence of other bodies on the way. Unforeseen a priori, the choreographic action reveals the reasoning of the body through slowness, repetition, adaptation and subtle changes of physical states. How can a body collaborate with other bodies even if they seem hostile? How can it recognize their identities, potentials and limits?  How does it keep a fluid perception of the border between what is me and what is not me? During this phase we will work with the stairs, 2 days in the studio, and three days in the performance place.

Performance- 6 October h.18.30

REGISTRATION:

segreteria.formazionehumus@ggmail.com
FEES:
All week: 300€
Only morning training: 190€

 6 Ottobre H. 18.30  OfficinAcrobatica Parco DLF

IMPLIED LINES

J. d'Orso, F. Pedullà, N. Vandini +
MYELIN ZONE COLLECTIVE

ASIRM Axis Syllabus International Research Meshwork

PERFORMANCE DANZA CONTEMPORANEA

ESITO DI LABORATORIO

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H.18.30 Parco DLF, tra Birreria dell'Orsa e OfficinAcrobatica 

IMPLIED LINE
performance di: Myelin Zone

rimesso in scena da: F. Pedullà,, J.d'Orso, N. Vandini
 

Implied Line vede un gruppo di persone salire, scendere, rotolare, cadere da una grande scalinata, adattarsi ad altri corpi durante la camminata. Come collaborare con altri corpi anche potrebbero sembrare ostili, come riconoscerne l'identità, le potenzialità i limiti? L'azione apparentemente banale parla di relazione/trasformazione; corpi prima di un incontro e corpi durante un incontro. Identità e alterità si rimandano mentre nasce un nuovo corpo, frutto dell'adattamento.

 

permanente
CORPI MOBILI
Installation
Mobile Bodies, raccoglie tracce di attraversamento dei corpi nello spazio urbano. La scala è l'elemento architettonico su cui si focalizza lo sguardo. Le tracce sono state raccolte durante il laboratorio di cartografia creativa e durante alcune sessioni di prova di FallingUpSideDown, il laboratorio che ha portato alla creazione di Implied Lines.
 

H.18.30 DLF Park, between Birreria dell'Orsa and OfficinAcrobatica

IMPLIED LINE
a performance by: Myelin Zone

rimesso in scena da: F. Pedullà,, J.d'Orso, N. Vandini

Implied Line sees a group of people climbing, descending, rolling, falling from a large staircase, adapting to other bodies while walking. How to collaborate with other bodies even if they might seem hostile, how to recognize their identity, potential and limits? The seemingly banal action speaks of relationship/transformation; bodies before an encounter and bodies during an encounter. Identity and otherness are postponed while a new body is born, the result of adaptation.
 

 

permanent
MOBILE BODIES
Installation
Mobile Bodies, collects traces of the crossing of bodies in urban space. The staircase is the architectural element on which the gaze focuses. The traces were collected during the creative cartography laboratory and during some test sessions of FallingUpSideDown, the laboratory that led to the creation of Implied Lines.

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