Manteia è un prontuario illustrato che raccoglie storie, proverbi e canti di antica tradizione orale utilizzate nelle culture FON e YORUBA ( Africa Occidentale) per 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 in contesti di sedute terapeutiche-divinatorie. Cucite in forme diverse, le parole e le immagini di MANTEIA si offrono al lettore come strumenti d'incontro creativo e giocoso, che, affrancando barriere di età, cultura ed esperienza, possono farci riflettere su
"𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞?"
with:
Francesca Pedullà & Eric Acakpo
with:
Francesca Pedullà & Eric Acakpo
with:
Francesca Pedullà & Eric Acakpo
24-25 OTTOBRE
H. 15.00-17.30 | Bologna (IT)
Il Fa, è un archivio culturale di influenze indoeuropee, mediorientali e africane, è un compendio di favole, leggende, canzoni, metafore e riferimenti simbolici, nonché un metodo di divinazione, legato alla religione Vodun e praticato soprattutto dalle etnie Fon e Youruba. Il Fa è una chiave per comprendere i costumi e le visioni del mondo di molte culture africane moderne, collega il racconto, il canto e le sofisticate istruzioni morali a una struttura matematica che stimola la memoria e provoca la riflessione e la scoperta di sé.
26 September
18.30 pm | AtelierSi
SCIAMI
La serata inaugurale di Scie Festival è 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐝𝐨𝐥𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐭𝐫𝐞 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐭𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐢.
Iniziamo la serata con un'installazione audio partecipativa, solletichiamo la vista con i cortometraggi prodotti da un gruppo di giovanissimi, e chiudiamo con una festa: un palco tre microfoni e una battaglia a suon di RAP.
Dare Voce
INSTALLAZIONE AUDIO PARTECIPATIVA
Da un idea di/Concept Anna Albertarelli
Docenti/ Teachers A.Albertarelli, N. Vandini, R. Passuti & guest
Suono e media / Sound & Media: Roberto Passuti
Fotografia / Photography Roberto Ruager
Produzione / Produced by Architetture di Corpi - APS
DARE VOCE | Adolescenza a distanza, cartoline whatsapp anni 2020, 2021.
Un percorso a distanza, che ha cercato di dare corpo alle fratture dell'esperienza di un'adolescenza in DAD.
GIVE VOICE | Long distance adolescence, 2020- 2021 whatsapp postcards.
A distance path, which has tried to embody the fractures of the experience of an adolescence in DAD.
ScreenDance
CORTOMETRAGGI DANZA
Da un idea di/Concept Michael Maurissens
Docenti/ Teachers Michael Maurissens
Curato da / Curated by Scie Festival & ZED Festival
Con la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze partecipanti al laboratorio
Restituzione del laboratorio di ScreenDance curato da MIchael Maurissen per un gruppo di ragazzi/e dai 15 ai 20 anni. Visione dei cortometraggi realizzati, talk con l'artista e i partecipanti al workshop.
Return of the ScreenDance laboratory curated by MIchael Maurissen for a group of children aged 15 to 20 years. Viewing of the short films made, talk with the artist and the workshop participants.
SCIAMI Open Mic
FREESTYLE RAP
a cura di T. Passuti & Diugiuno aka Socio
e con DJ TryCatch & Friend
Due generazioni, 2000 e ‘80, si incontrano in un dialogo musicale che affonda nel paesaggio Rap ed elettronico, per raccontare la loro esperienza, i loro corpi, nell’emergenza del contemporaneo.
27 September
18.30 pm | AtelierSi
The body as archive
Regia/Directed by Michael Maurissens
Drammatturgia/ Written by Michael Maurissens and Darko Dragičević
Assistente alla direzione / First Assistant Director Darko Dragičević
Direttore della fotografia / Director of Photography & Editor Alexander Basile
Musica originale di /Music composed by Gregor Schwellenbach
Produzione / Produced by CARRÉ BLANC PRODUCTIONS
The Body as Archive is a documentary film based on research that considers ways in which the dancer’s body can be regarded as archive. Dancers create, accumulate and carry knowledge - where is it stored and what do they explore through their practice?
Dancers create, accumulate and carry knowledge - where is it stored and what do they explore through their practice? Is it possible to locate kinetic knowledge and understand its connection between subjective vision and objective realisation?
How do cultural and social contexts reflect in the body of a dancer?
The Body as Archive explores the role of dancer in the preservation of collective knowledge, it’s transmission and it’s accessibility.
The Body as Archive è un film documentario basato su una ricerca che considera i modi in cui il corpo del danzatore può essere considerato un archivio. I ballerini creano, accumulano e trasportano la conoscenza: dove viene immagazzinata e cosa esplorano attraverso la loro pratica? I ballerini creano, accumulano e trasportano la conoscenza: dove viene immagazzinata e cosa esplorano attraverso la loro pratica? È possibile localizzare la conoscenza cinetica e comprendere la sua connessione tra visione soggettiva e realizzazione oggettiva? Come si riflettono i contesti culturali e sociali nel corpo di un ballerino? The Body as Archive esplora il ruolo del danzatore nella conservazione della conoscenza collettiva, la sua trasmissione e la sua accessibilità.
28 September
18.30 pm | AtelierSi
Body & archive prospettive
Dialogo tra esperienze e prospettive sul corpo e l'archivio.
Dialogue between experiences and perspectives about body and archive
Abbiamo colto l'occasione per 𝐫𝐢𝐮𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐒𝐜𝐢𝐞 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥, 𝐜𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐜𝐤𝐠𝐫𝐨𝐮𝐧𝐝 𝐞𝐝 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐞 su CORPO E ARCHIVIO, due parole centrali nel paesaggio della danza contemporanea.
A seguito del documentario, 𝐍𝐮𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐕𝐚𝐧𝐝𝐢𝐧𝐢 (direttrice artistica di Scie Festival) dialogherà con:
𝐌𝐢𝐜𝐡𝐚𝐞𝐥 𝐌𝐚𝐮𝐫𝐢𝐬𝐬𝐞𝐧𝐬 - Autore di The Body as Archive
𝐅𝐫𝐞𝐲 𝐅𝐚𝐮𝐬𝐭 - autore dell'archivio Axis Syllabus
𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐏𝐞𝐝𝐮𝐥𝐥𝐚̀ 𝐞𝐝 𝐄𝐫𝐢𝐜 𝐀𝐜𝐚𝐤𝐩𝐨 - direttori e direttrice artistica del Festival Traces ( Benin - Africa)
The exchange
Concetto/ Concept Dana Caspersen, MichaelDouglas Kollektiv
Con/ With Douglas Bateman, Michael Maurissens, Inma Rubio, Adam Ster, Sabina Perry, Susanne Grau
Co-produzione /Co-production PACT Zollverein (Essen)
Sostenuto da / Support Ministerium für Familie, Kinder, Jugend, Kultur und Sport des Landes NRW, Kunststiftung nrw, Kulturamt der Stadt Köln
Ministry of culture and Science of the State of North Rhine-Westphalia
NATIONALES PERFORMANCE NETZ International Guest Performance Fund for Dance, which is funded by the Federal Government Commissioner for Culture and the Media.“
Un progetto interattivo sul tema del conflitto
In che modo noi, come individui, influenziamo il livello di violenza nel mondo attraverso i nostri pensieri e le nostre azioni?
Con THE EXCHANGE, l'autrice, performer ed esperta di conflitti Dana Caspersen e il Collettivo MichaelDouglas invitano le persone interessate a entrare in uno scambio coreografico che non ha pubblico ma è sostenuto esclusivamente dalla partecipazione dei partecipanti. THE EXCHANGE è un progetto partecipativo che mette in scambio persone di diversa estrazione e generazioni che altrimenti non si sarebbero mai incontrate. Offre un quadro per l'esperienza fisica mentre si riflette sui meccanismi di violenza individuali e globali. LO SCAMBIO offre un nuovo modo di entrare nel dialogo pubblico. Un evento interattivo che smuove, costringe alla riflessione e provoca attitudine.
"Vedo THE EXCHANGE come un luogo in cui possiamo creare connessioni e pensare a come influenziamo e siamo influenzati dai meccanismi e dai fattori di violenza, e cosa possiamo cambiare". Dana Caspersen
MASSIMO 40 PARTECIPANTI
MAXIMUM 40 PARTICIPANTS
The Exchange is an interactive public event on the topic of violence, which uses practice from the fields of choreographic thinking and conflict engagement. In this event, there is no performance and no spectators, instead simple actions such as walking, sitting and talking become tools for reflection and interaction as the participants consider: What is our role in
the creation or unbuilding of systems of polarization and violence?
In The Exchange, participants use simple physical actions to reflect on and communicate their ideas and positions. They are invited to consider what they believe about the use of violence, where they learned those beliefs, and how those beliefs focus their attention and actions in conflict.
The intimacy of the conversations enabled by The Exchange create a groundwork for strengthening relationships and communities. The structured format of the event makes reflection and exchange on difficult topics more possible by creating a safe environment that also provokes a brave exchange.
29 September
20.00 pm | Teatro delle Ariette
Human Park
𝐀𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚.
Human park è 𝐮𝐧 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐮𝐧 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐛𝐫𝐢𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞, 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐬𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨. Il pubblico osservatore e creatore dello spazio scenico viene guidato in una possibile visione della dipendenza che sposta l'attenzione dalle sostanze al vuoto relazionale che ne è origine.
Per alcuni è una voragine, per altri una fessura o un solco. Un vuoto, unʼassenza
che in ogni uno di noi ha fatto sua propria casa, con precisa forma. Come scegliamo di convivere con questo spazio, che appartiene e definisce la nostra geometria interna, è singolare. È nostro andare. Come la società e lʼaltro da me si relazionano a questo spazio è affare storico, culturale e politico. La potenza e la fragilità di queste angolazioni hanno qualcosa di celestiale, di bestiale.
Human park è un evento coreografico e collettivo che ribalta il discorso sulla dipendenza spostando l'attenzione dalle sostanze al vuoto relazionale che ne è origine.
For some it is a chasm, for others a crack or a groove. An emptiness, an absence
that in each one of us has made his own home, with a precise form. How we choose to live with this space, which belongs to and defines our internal geometry, is singular. It is our going. How society and others relate to this space is a historical, cultural and political affair. The power and fragility of these angles have something celestial, bestial.
Human park is a single choreographer that overturns the discourse on addiction by shifting attention from substances to the relational void that originates from it.
Evento curato e realizzato da/ event curated by:
Nuvola Vandini - performer
Federico Bruno - medico e psicoterapeuta
Concetto /Concept: Sara Parisi e Nuvola Vandini
Mentoring artistico /artistic mentor: Francesca Pedullà; Anna Albertarelli
Video e suono/ Video and sound: Roberto Passuti
Residency at / Residenza: Luzzati Lab, Genova.; Teatro delle Ariette
30 September
20.00 pm | Teatro delle Ariette
Manteia
A cura di/ Curated by: ScieFestival, Association culturelle Sonagnon.
Scelta Testi/ texts selection: Eric Acakpo, Francesca Pedullà, Nuvola Vandini
Editor testi / text editor: Paola Mordiglia
Illustrazioni / Illustrators: Sara Bernardi, Marta Viviani, Arianna Bellucci, Cecilia Ferri, Ilaria Guarducci, Isabella Bignardi, Fungo Francesco Borghi, Lisa Gelli, Alessandra Camporetto.
Grafica / Graphic: Benedetta Stefani
Registrazione audio / Audio record: Tambour du Benin - Eric Acakpo
Supporto al cordinamento / coordinator Costanza Rosa
Traduzioni / traduction Natasha Noack
Produzione / Production Scie Festival
Lingua da un mondo astratto
Prontuario di storie, canti e proverbi del pre-antropocene
Attorno al fuoco con zuppa calda e vino,
𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢:
Eric Acakpo, Francesca Pedullà, Iacopo Pellegrini.
Manteia è un prontuario illustrato che raccoglie storie, proverbi e canti di antica tradizione orale utilizzate nelle culture FON e YORUBA ( Africa Occidentale) per 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 in contesti di sedute terapeutiche-divinatorie. Cucite in forme diverse, le parole e le immagini di MANTEIA si offrono al lettore come strumenti d'incontro creativo e giocoso, che, affrancando barriere di età, cultura ed esperienza, possono farci riflettere su
"𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞?"
Evento realizzato in collaborazione con OfficinaAcrobatica, all'interno della rassegna OFF SPETTACOLI.
Event organized in collaboration with OfficinaAcrobatica, in the frame of OFF SHOWS Festival.
11 June
18.30 pm | DLF Officina Acrobatica
PROP
a cura di / curated by Myelin Zone
concetto / concept: Sabrina Marzagalli e Francesca Pedullà
coreografia e corpo /Choregraphy & body: Francesca Pedullà
corpo oggetto/prop: AD HOC legno&disegno
musica originale - live/original live music: XU circle Alessandro Bartolena
assistenza alla coreografia e disegno luci/ Light and assistent: Frey Faust
facilitazione creativa/creative assistent: Shannon Cooney
assistenza drammaturgica/dramaturgical assistent: Davide Francesca
fotografia/photo: Beatrice Testa e Federica Guglieri
Con il supporto di/supported by: TFK Berlin, Accademia di Belle Arti di Genova, Teatro Akropolis, Genova
Cosa racconta un corpo messo in relazione? Come lo si può guardare? Qual’è il limite fra me e te? Dove inizio io? Dove finisco? Dove cominci tu? Come annullare il confine? Come renderlo visibile ? Che cosa vuol dire collaborare? Chi muove chi?
Al centro del lavoro la relazione fra un corpo umano e un corpo non umano. Identità e alterità si rinviano l'una all'altra mentre nascono un nuovo corpo e una nuova percezione dello spazio. Il lavoro racconta di questa relazione/trasformazione, dei corpi prima dell’incontro e dei corpi nell’incontro, attraverso la sinergia o l’attrito tra coreografia, proiezioni e ambienti sonori.
What does a related body tell? How can you watch it? What is the limit between you and me? Where do I start? Where do I end up? Where do you start? How to cancel the border? How to make it visible? What does it mean to collaborate? Who moves who?
At the center of the work is the relationship between a human body and a non-human body. Identity and otherness refer to each other while a new body and a new perception of space are born. The work tells of this relationship / transformation, of the bodies before the encounter and of the bodies in the encounter, through the synergy or friction between choreography, projections and sound environments.
A seguire live concert di musica elettronica sperimentale con THE RITUAL SPHINX / Alessandro Bartolena,
Following electronic sperimental music live concert with THE RITUAL SPHINX Alessandro Bartolena.
Evento realizzato in collaborazione con OfficinaAcrobatica, all'interno della rassegna OFF SPETTACOLI.
Event organized in collaboration with OfficinaAcrobatica, in the frame of OFF SHOWS Festival.
12 June
18.30 pm | DLF Officina Acrobatica
Tears of nature
Performance a cura di | A performative by:
Architetture di Corpi
Concetto / concept: Nuvola Vandini
Drammaturgia del movimento / movement drammaturgy: Nuvola Vandini
Partitura sonora / sound dramaturgy: Duccio Lombardi
Con il sostegno di/supported by: Compagnia Virgilio Sieni -Centro nazionale di produzione Firenze, nell'ambito di Festival cantieri Culturali Firenze 2020; h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza e Crexida/Fienile Fluò
Tears of Nature si gioca in quella linea sottile che distingue reazione a e resistenza a. Per dirla con Deluze, ci sono relazioni che potenziano e altre che depotenziano i corpi. Come convertire la direzione delle relazioni al fine di mantenere l'integrità e dunque la piena potenza del corpo? Una donna resiste, ancora lontana da innescare una reazione capace di svoltare il piano della relazione, lei resta. La potenza si trova immobilizzata. Sventare l'azione di una cosa cattiva significa impedirle di distruggere i rapporti che mi costituiscono: per questo occorre tenderli come se fossero un muscolo.
Tears of Nature is played in that fine line that distinguishes reaction to and resistance to. In the words of Deluze, there are relationships that strengthen and others that weaken the bodies. How to convert the direction of relationships in order to maintain integrity and therefore the full power of the body? A woman resists, still far from triggering a reaction capable of turning the plane of the relationship, she remains. Power is immobilized. To foil the action of a bad thing means to prevent it from destroying the relationships that constitute me: for this reason it is necessary to stretch them as if they were a muscle.
A seguire live concert con Duccio Lombardi / Arpa.
Following live concert with Duccio Lombardi / Arpa.